Il Plotone "Esploratori Anfibi" dei Lagunari in azione

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  1. ~ Oscar ~
     
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    Nelle loro mute nere, con le facce annerite e i contenitori stagni per l'equipaggiamento, gli Esploratori Anfibi prendono terra molte ore prima dell'alba.
    Suddivisi in piccoli nuclei e in coppie, si guardano intorno, con l'ausilio dei visori notturni a intensificazione di luce, per individuare i centri di fuoco e le sentinelle di un comando nemico appena installato sul territorio nazionale, dopo accesi combattimenti contro le forze convenzionali.
    I nuotatori d'assalto hanno raggiunto l'approdo a nuoto, dopo aver abbandonato al largo i canotti usati per l'avvicinamento, utilizzando i respiratori a ossigeno, che non rilasciano pericolose scie rivelatrici.
    Neutralizzate le sentinelle nel più assoluto silenzio, il piccolo nucleo "commando" viene raggiunto da altri esploratori che sbarcano direttamente dai battelli pneumatici, sospinti con i remi fin sulla spiaggia.
    Il colpo di mano studiato a tavolino per ore e orniai imminente: il team di copertura prende posizione, sistemando l'arma di reparto, e il nucleo d'assalto si porta a distanza di tiro. I segnali, prestabiliti nella fase degli ordini, e perfettamente conosciuti da ogni singolo assaltatore, vengono trasmessi a gesti. L'azione di fuoco, simultanea e concentrata, anticipa di pochi istanti l'irruzione nei locali occupati dal posto comando; le granate precedono gli assaltatori che irrompono in tutte le stanze, riducendo subito al silenzio ogni reazione.
    La sorpresa è stata totale, e non resta che bonificare il terreno, raccogliere informazioni e documenti utili per il servizio informazioni e demolire, con le opportune cariche di esplosivo plastico, il centro di trasmissione radio. I differenti nuclei possono ora sganciarsi e raggiungere i punti di esfiltrazione, ove verranno recuperati con gli elicotteri al sorgere dei sole.

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    Nel frattempo, un'altra aliquota del Plotone Esploratori Anfibi sta effettuando un'operazione fondamentale per il successivo sbarco in forze del Gruppo Tattico Anfibio. Si tratta di realizzare la ricognizione della zona di sbarco, scandagliare il fondale, individuare eventuali ostacoli naturali o artificiali, ovvero mine o altri sistemi subacquei di ostruzione, e farle saltare, liberando i canali e le insenature utili per l'approdo e per il movimento dei mezzi anfibi.
    Lo scenario per le esercitazioni del Plotone Esploratore Anfibi è il più possibile vicino a quello reale, anche se si tratta dell'isola di S. Andrea (Vignola Grande, vicino a Venezia), dove è di stanza il Battaglione Anfibio Sile, reparto che incorpora il Plotone speciale di Lagunari.
    In effetti i Lagunari del plotone conoscono a memoria queste zone, che potrebbero vederli impegnati in operazioni di controinfiltrazione e di incursione nei confronti di forze da sbarco nemiche, penetrate in territorio nazionale. Sempre, comunque, operazioni che partano dalla terraferma, in grado di ritornare su di essa, in territorio controllato dal partito contrapposto, dopo aver attraversato una zona di mare, laguna o un canale. L'ambiente è difficilissimo e mai uguale: le condizioni dei fondali e le isolette possono cambiare repentinamente, ma gli esploratori non vengono sorpresi, conoscono le regole che determiniano "la vita" della laguna e si adattano a esse, sfruttandole, anzi, nel corso dell'attività addestrativa, per migliorare il rendimento e il risultato finale.

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    Le capacità, dunque, che si richiedono per entrare nella ristretta cerchia degli Esploratori e per fregiarsi del distintivo sul braccio destro e de1 fazzoletto nero, non sono certo comuni. Al termine di una pesante selezione, che prevede la frequentazione di un corso di una durata di quattro settimane e una serie di tests individuali, è necessario dimostrare doti psichiche e di carattere che si adattino perfettamente a ogni imprevisto. Oltre a essere specializzati in tecniche di combattimento anche non convenzionali, gli aspiranti esploratori, data la necessita di agire in piccoli gruppi a elevata combat readiness, devono avere spirito di iniziativa e capacità di giudizio in condizioni dure al limite della sopportazione. Se si può insegnare ogni tecnica operativa e se si può grandemente migliorare la propria forza fisica, non si può tuttavia insegnare a un uomo a pensare e a prendere rapide decisioni, quando è sotto pressione.
    Una volta accertato questo elemento, e solo allora, il Lagunare, che fino a quel momento ha svolto solo la prima fase di addestramento (individuale), può accedere a un corso avanzato di otto settimane, che gli consente di avvicinarsi all'attività operativa degli Esploratori. Da quel momento verrà affiancato a un esploratore più anziano, un militare "professionista" (è un termine appropriato soprattutto in questo caso), ufficiale o sottufficiale, per apprendere le tecniche di demolizione, nuoto operativo di superficie, elementi di alpinismo, sopravvivenza, cooperazione con gli elicotteri, navigazione con battelli pneumatici e con canoe. Gli ufficiali e i sottufficiali del Plotone, tutti in Servizio Permanente Effettivo, sono in possesso del brevetto di incursore subacqueo conseguito presso il Comando Subacqueo Incursori (COMSUBIN) della Marina Militare a La Spezia. Come ogni plotone di fucilieri, il Plotone Esploratori comprende 4 squadre, costituite ciascuna da un sottufficiale comandante di squadra incursore e sei esploratori di leva, e un Presso gli Esploratori Anfibi dei Lagunari è molto curata anche la componente subacquea, qui due Esploratori in esercitazione nucleo comando, con il comandante di plotone. Sul campo, però, il plotone si scinde in nuclei di due coppie con un incursore ciascuno: propio la particolarità dell'ambiente, caratterizzato da un'intensa canalizzazione, oltre alle più recenti tecniche addestrative, ha richiesto il frazionamento dell'unità in piccoli e agili nuclei dotati di spiccata autonomia, iniziativa e spirito aggressivo.
    Ciò comporta certamente una più onerosa e capillare attività addestrativa, per realizzare compiutamente un'alta versatilità d'impiego, ma, se le Truppe Anfibie vogliono dormire sonni tranquilli, devono saper sempre contare sulla provata efficienza degli Esploratori.

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