Volkswagen Golf VI

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  1. super girl
     
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    COM'E' Più che un sei si meriterebbe un 5 e mezzo, non sulla pagella ma nella cronologia della specie. Perché più che una generazione tutta nuova la Golf VI è un restyling profondo, con nuove lamiere per tutta la carrozzeria, fatta eccezione per il tetto. Il risultato è uno stile tanto simile ma tanto diverso, più pulito e decisamente più personale. Ma con dimensioni pressoché invariate: 420x178x148 centimetri.

    SBANALE Cambia molto e lo stile un po' banale e quasi bruttino della Golf V, diventa più lineare e originale, anche se la Golf VI è disegnata con i vincoli strutturali della quinta serie e ne segue anche l'impostazione di base. Chissà se una mano l’avrà data anche Flavio Manzoni, padre del prototipo Fulvia Coupé, che da circa un anno si è unito al team di Walter da Silva…

    SARTORIALE
    Il vestito cade ora a pennello, con lamiere tese e lisce, senza orpelli a turbarne l'aplomb. Pochi tratti, quasi invisibili a volte, come i due baffetti verticali che segnano il paraurti anteriore, firmano lo stile e rendono la Golf elegante, con una bella presenza su strada e più originale. Ben equilibrato il disegno che chiude la griglia e i fari anteriori in una unica linea, riuscita la spalla decisa che segna la fiancata e l'asola che contiene le luci posteriori.

    UPGRADE
    All'interno lo stile è teutonicamente sobrio, meno originale dell'abito esterno ma gradevole. E soprattutto di qualità ineccepibile. L'obiettivo in Volkswagen era di portare la qualità della Phaeton, la superammiraglia flop di Volkswagen, sulla Golf VI. Obiettivo riuscito, è un piacere per i polpastrelli avere a che fare con qualsiasi pomello o pulsante, o con qualsiasi materiale utilizzato per gli interni. Gli spazi rimangono invariati, con un abitacolo comodo anche per chi siede dietro e un bagagliaio spazioso (350-1350 litri) e facile da caricare con la soglia bassa.

    BASTA POMPE La ricerca della qualità continua sull'acustica, con un intenso programma di insonorizzazione che parte dalla pellicola insonorizzante annegata nel parabrezza, a nuovi supporti motore e nuove guarnizioni porta, fino all'adozione anche sulla Golf dei nuovi turbodiesel common rail abbandonando, finalmente, i motori a gasolio con iniettore-pompa. Due versioni per il 2.0 TDI, da 110 e 140 cavalli, 250Nm da 1500 giri e 320Nm da 1750 giri, con consumi all'osso per più di 20 km/litro per entrambi.

    PERLE DI BENZINA La gamma motori a benzina è in parte a iniezione indiretta, con un 1.6 da 102cv, e con due perle tecnologiche TSI a iniezione diretta. Due 1.4, uno turbocompresso da 122cv oppure uno con turbo e compressore volumetrico da 160cv, con cui si possono percorrere circa 15 km con un litro di verde.

    DOPPIA FRIZIONE
    Fatta eccezione per i motori base tutte le Golf possono scegliere il cambio DSG a doppia frizione con sette marce per i benzina e sei per i diesel al posto del cambio manuale a 5 o 6 marce che si accoppia di serie ai TDI e ai TSI. Cambio evoluto che consente, oltre al comfort di un cambio automatico e alle prestazioni di un cambio sequenziale, anche consumi più contenuti.

    LE ECOLOGICHE Tutte le Golf VI soddisfano la normativa Euro 5, ma in arrivo nel 2009 ci sono anche una versione Bluemotion, turbodiesel ecologico, e la Golf Bifuel GPL con motore 1.6 102cv. È pronta anche la Golf Twin Drive, la versione ibrida, con un motore a scoppio abbinato a uno elettrico, dell’ultima generazione plug-in, con la doppia possibilità di caricare le batterie in marcia e alla presa elettrica di casa.

    ELETTRONICA
    Con la sesta serie di Golf, dopo 38 anni e 26 milioni di Golf arriva anche un completo aggiornamento software e nella dotazione elettronica. Così il navigatore satellitare ha grafica, menu, funzioni e velocità moderni, per le sospensioni si può scegliere l'opzione DCC a controllo elettronico con tre regolazioni di base (Normale, Comfort e Sport) e il Cruise Control è ora anche adattativo, in grado di adeguare la velocità a quella di chi ci precede.

    PREZZI CORTI
    Il lancio parte agli inizi di novembre con cinque motori, 1.6 e i due 1.4TSI a benzina e i due TDI, nei soliti tre allestimenti, Trendline, Comfortline e Highline. I prezzi sono praticamente invariati, partono indicativamente da 16.800 euro per una 1.6 Trendline fino a 26.200 euro per la 2.0 TDI Highline DSG. Già per la Golf Trendiline la dotazione è completa di tutto quanto serve, dal climatizzatore semiautomatico alla chiusura con telecomando, dagli specchi riscaldabili e regolabili elettricamente, con una dotazione completa di airbag, fino a quello per le ginocchia del pilota. Manca soltanto lo stereo.

    COME VA Decisamente tutt'altra presenza su strada per la nuova Golf rispetto alla Golf V. Oltre a forme più gradevoli ha ora una presenza più importante e decisamente più attraente. La qualità si apprezza al volo, alla prima occhiata e nell'immancabile prova portiera con suoni e schiocchi ben accordati. Stesso effetto per gli interni, vista e tatto subito appagati e attenzione pure per l'olfatto, anche se l'odore da giocattolo prima infanzia della Golf IV rimane tuttora inarrivabile.

    SI ADATTA La posizione di guida è ben disegnata, il volante ha regolazioni chilometriche e il sedile scende rasoterra, per poter scegliere la posizione preferita. Ottima la qualità degli interni e perfetti tutti i comandi, dallo sterzo sempre con il giusto peso e con un diametro di sterzata da utilitaria (10,9 metri) per manovre facili e in fazzoletto. Nelle manovre aiuta anche la telecamerina optional nascosta sotto il logo VW posteriore che si inclina per inquadrare la strada.

    COMODA
    Sul fronte acustico la Golf VI è decisamente silenziosa e confortevole, anche se non eccezionale, ma è difficile valutare il confort acustico sulle strade d'Islanda, pavimentate con asfalto a grattugia, e sotto la pioggia. I nuovi supporti motore, le nuove guarnizioni porta, l'aerodinamica più curata e gli altri interventi rendono comunque la Golf in grado di assicurare grande comfort e viaggi lunghi senza stancarsi troppo. Confortevole anche la capacità delle sospensioni di assorbire bene le irregolarità della strada. Meno evidente nella marcia normale il lavoro delle sospensioni a controllo elettronico: tra la posizioni Sport e Confort si avverte poca differenza e su un'auto ben equilibrata e stabile come la Golf forse è un optional che si può evitare.

    TSI
    Sempre portentosi i motori a iniezione diretta di benzina con valori di consumo da millequattro e prestazioni da duemila. La versione da 160 cavalli poi è eccezionale, con il compressore volumetrico che spinge ai bassi regimi come un turbodiesel e lascia il posto al turbocompressore per produrre potenza fino al limite dei giri. Geniale, divertente e parsimonioso.

    TDI Finalmente i vecchi motori iniettore-pompa, ormai troppo rumorosi, troppo vibratili e con mille giri utili di spinta da cercare sempre e continuamente con la marcia giusta, hanno lasciato il posto a più moderni turbodiesel common rail. Decisamente più silenziosi e con meno vibrazioni, e soprattutto più facili nella guida quotidiana, più pronti ai bassi regimi. Più agile il 110cv, più potente il 140cv. Consumi modernamente contenuti.











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0 replies since 13/10/2008, 22:28   39 views
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